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Domusnovesi in vacanza 
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Gigi Locca, il primo in alto a sx, durante la sua ultima vacanza a Funtanamare nel 1938

L'ultima estate di Gigi, 1938

Non era nato sotto una buona stella Luigi, chiamato Gigi dalla sua gagliarda cuginanza, con la quale ogni estate trascorreva alcune settimane di serena villeggiatura a Funtanamare.

 

Nato il 17 novembre 1918 a Domusnovas, Gigi era un esile ragazzo di moderata statura, 1 metro e sessanta, con un peso di quarantasette chili ed un torace di appena settantanove centimetri… ben poco se accostato al cugino Titino, tre anni più piccolo di lui ma che lo superava di ben dieci centimetri di altezza e molti di più col suo petto atletico e muscoloso.

 

Suo padre Raffaele, minatore, a trent’anni suonati aveva sposato Giulia, l’avvenente figlia diciassettenne di Raffaello, muratore toscano di Piteglio. Erano nati subito due bambini: Maria nel 1916 e Luigi, appunto, nel 1918.       Ma la dolce Giulia morì dando alla luce il loro terzo bambino, lasciando Gigi orfano a sette anni e sua sorella Maria di nove, la quale fu affidata a “fill’e anima” ad una zia paterna.

Suo padre non si risposò mai e continuò a lavorare nella miniera di Monteponi, trascinando Gigi in un limbo senza luce, senza gioia né dolore, il quale alternava momenti di estrema malinconia ad altri di effimera quiete e serenità conquistata frequentando la famiglia della zia.

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La scheda personale della socierà Monteponi di Gigi Locca

Fortunatamente la famiglia dei suoi cugini a cui ormai faceva riferimento la sua intera vita gli dava anche una grossa opportunità di svago con le villeggiature al mare. Cosa davvero eccezionale a quei tempi in cui il termine ferie o vacanza ancora non esisteva. Fino ad allora, la maggior parte del lavoro si svolgeva nei campi ed era il ritmo delle stagioni a dettare pause e giorni di riposo. Solo con la rivoluzione industriale e il diffondersi del lavoro in fabbrica i lavoratori cominciarono ad avere le giornate di riposo la domenica e durante le festività religiose.

Il tema “vacanze” inteso come ferie retribuite fu trattato per la prima volta in Italia dal regime fascista con la Carta del Lavoro varata nel 1927.

 

Orbene, a Domusnovas negli anni Trenta del 1900 la balneazione non era a portata di tutti e le prime compagnie di bagnanti, benestanti e a dir vero tanto arditi, erano condotti nella vicina e splendida spiaggia di Funtanamare sulla costa iglesiente dalla carretta e dal calesse di suo zio Giuanninu. Si partiva che ancora non era spuntato il sole per essere in spiaggia alle prime ore del mattino e allestire il campo. Nel piazzale dove ancora oggi si trovano i ruderi di antiche case minerarie, “tziu Giuanninu” faceva riposare i cavalli prima di ritornare al paese per riportare i bagnanti che avevano trascorso la giornata al mare, mentre la sua famiglia "campeggiava” per tutta la stagione balneare. A loro si aggregavano conoscenti e amici e per Gigi, sua sorella e i cugini era un periodo piacevolissimo: passeggiate avventurose sulle dune altissime profumate di gigli marini la cui fragranza arrivava fino alla spiaggia; tramonti mozzafiato; amori che nascevano e promesse d’amore che sarebbero durate un’intera vita… suggellate da uno scatto fotografico dal quale trapela tutta l’energia di quella radiosa giovinezza.

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Case minerarie di Funtanamare, i cavalli a riposo e le campeggianti sorridenti.

Estate 1938

Nel 1936, le condizioni economiche familiari di Gigi lo costrinsero a cercare un impiego e fortunatamente fu assunto nella Miniera di Tinì della Società Monteponi. Il 24 aprile, non ancora diciottenne, superò la visita medica, risultando idoneo al lavoro di miniera nonostante la sua gracile corporatura ancor più provata dalla malaria appena passata, che lo aveva costretto ad assumere le amarissime pasticche di chinino e gli aveva procurato un pallido tinnito, ma in compenso gli aveva reso il sangue talmente caustico che lo aveva liberato per sempre dalle noiosissime punture di zanzara.

Il primo maggio successivo Gigi fu assunto con la mansione di manovale, operaio ingrassatore, e destinato al frantoio nella laveria della miniera di Tinì sul Marganai in territorio di Domusnovas. Affiancava spesso il suo lavoro anche una cernitrice domusnovese, la signora Luigia Puxeddu di 52 anni che a quel ragazzo triste e sconsolato di cui conosceva le vicissitudini, gli avrebbe tanto voluto fare da mamma.                                                                                                A Gigi però bastava ricongiungersi appena possibile alla sua “famiglia d’anima” per sentirsi subito bene e riprendere con energia nuova ogni settimana successiva di lavoro.

Anche l’estate del 1938 vide la combriccola di Gigi, i suoi cugini e i loro amici nella assolata spiaggia iglesiente. Quell’estate fu ancora più intensa e i ragazzi sentivano più che mai l’esigenza di vivere e godersi ogni attimo: l’ideologia fascista e l’alleanza tra Mussolini e Hitler esaltava gli animi di taluni, ma spaventava i pacifici e i miti come Gigi, che desiderava semplicemente vivere e, finalmente, col nuovo lavoro progettare il proprio futuro.                                Da lì a poco tanti sarebbero partiti volontari o richiamati per servire la Patria.  Mai e poi mai Gigi avrebbe imbracciato un fucile e ringraziava il cielo che le miniere dovevano continuare a lavorare ed estrarre più ferro e piombo possibile per produrre cannoni, e dunque sarebbe stato esonerato dal partire.

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Gigi Locca durante le sue ultime

vacanza a Funtanamare

Era l’estate del 1938, fu la loro ultima estate insieme. Ad ottobre Titino fece domanda come volontario e partì la primavera successiva; Mundino lo seguì a pochi mesi di distanza così come Antonio, Mario, Elio, Carlo e tanti altri ragazzi del paese.

 

Gigi scampò alla guerra, così come scampò alla malaria ma non scampò al suo triste destino che lo aveva scelto fin da bambino.

 

Era l’estate del 1939, l’assolata spiaggia di Funtanamare era già un ricordo per quei ragazzi domusnovesi. Nessuna cricca gioiosa a montare le tende, nessuna passeggiata sulle dune tra gli inebrianti gigli, nessun tramonto di fuoco a suscitare brividi d’amore.

Gigi si trovava al suo posto di lavoro nella laveria di Tinì il 27 luglio alle ore 9 del mattino quando (come si legge nel verbale di infortunio): “tentava imprudentemente di togliere la cinghia di un frantoio, senza fermare il motore, veniva accidentalmente colpito dalla cinghia stessa, riportando gravi ferite”.

Fu subito trasportato all’ospedale di Monteponi dove il Medico di Fabbrica gli prestò le prime cure, viste le sue gravissime condizioni, fu trasportato all’Ospedale Civile di Cagliari a mezzo autoambulanza.  Gigi fu letteralmente squarciato in due ma a niente valsero le cure prestategli, morì il giorno dopo, il 28 luglio alle 13.30, e sepolto a Cagliari.

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Denuncia di infortunio al Corpo Reale delle Miniere

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Particolare del verbale di infortunio

L’aiuto Ingegnere Capo del Corpo Reale delle Miniere recatosi il giorno 31 luglio all’ospedale Civile di Cagliari, per accogliere le dichiarazioni dell’infortunato, apprese che questi era deceduto e dichiarò che “l’infortunio, anche a parere dello scrivente, deve attribuirsi ad eccessivo zelo al lavoro da parte della vittima, zelo che lo rese imprudente”.

Inoltre la morte di Luigi Locca, detto Gigi, non fu registrata come morte sul lavoro, dato che il decesso sopraggiunse fuori dalla miniera. 

 

Nel 2022 dopo una ricerca in rete l’Associazione Circhiola è venuta a conoscenza del luogo di sepoltura del giovane minatore che riposa nel cimitero monumentale di Bonaria in ubicazione VC -Linea 2  con numero di Registro 70144  in data 30.07.1939 (presumibilmente giorno della sepoltura).

 

 

Ringraziamo la Dott.ssa Daniela Aretino dell’Archivio Storico Comunale di Iglesias per l’autorizzazione alla pubblicazione della documentazione del giovane minatore custodita in ASCI Fondo: MP/MV, serie Personale, busta 390. 

E inoltre, ringraziamo Giorgio Paolucci e Franco Satta per la disponibilità data nella consultazione dei verbali d’infortunio custoditi in RAS Ass. Industria Servizio Attività Estrattive e Recupero Ambientale Fondo: Arch..ex Distretto Minerario di Iglesias, Fascicolo Miniera Tiny, Registro infortuni gravi,  Relazione distretto sull’infortunio di Locca Luigi.

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