
La Festa di San Giovanni Battista






LA DEVOZIONE E LA VENERAZIONE DI SAN GIOVANNI BATTISTA DA PARTE DEI DOMUSNOVESI SI PERDE NELLA NOTTE DEI TEMPI.
La presenza di ruderi di una cappella bizantina al ingresso nord della Grotta di San Giovanni, ascrive il culto del Santo a Domusnovas tra il VI e IX secolo.In epoca bizantina la Chiesa sarda seguiva il rito orientale: il battesimo era effettuato per infusione in vasche dove l’acqua arrivava alle ginocchia dei catecumeni. Ciò darebbe luogo all’ipotesi che la cappella all’interno della grotta potesse essere stata un “battistero” legato quindi al culto del Santo. Notizie certe e documentate dell’esistenza dell’attuale chiesa si hanno solo a partire dai primi anni del 1600 dove viene menzionata da Salvador Vidal denominandola Chiesa di San Giovanni di Buca Ruta.
Inoltre, nell’Archivio Diocesano di Iglesias sono stati ritrovati, durante le nostre ricerche storiche-genealogiche, alcuni atti di morte del 1734 che attestano la sepoltura dentro la chiesa, di Joseph Saba nativo di Decimo, e Coqu Sahiu Olanu di Domusnovas, del quale si è ricostruita l'intera genealogia fino agli attuali discendenti. Un altro documento, del 1744, attesta la presenza di un eremita, Andrès Murru "custode" della cappella intitolata al Glorioso Juàn de Bucaruta, A partire da quegli anni in poi, la chiesa fu poco a poco abbandonata, nella visita pastorale del 1762 non vi è menzione da parte del Vescovo, della chiesa di San Giovanni a Domusnovas. Mentre in quella del 1806 il vescovo Nicolò Navoni trovò la chiesa in condizioni pessime e ne dispose la chiusura al culto.
Alberto la Marmora nel suo itinerario in Sardegna, scritto nei primi anni ‘20 del 1800 la menziona come Chapelle de San Giovanni di Acquarutta. I festeggiamenti in onore del Santo sono citati già nel Dizionario Storico Angius/Casalis realizzato nel 1830.
Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, grazie al benessere economico apportato dal fiorente sviluppo industriale e minerario i festeggiamenti in onore di San Giovanni acquistarono fama e clamor di popolo esprimendo sempre più carattere religioso e abbandonando progressivamente tutti quei riti magici e ancestrali legati al fuoco, all’acqua e alle erbe magiche, restando comunque saldamente legati al rito del comparatico de sant’Uanni.
Nel 1945 il signor Giovanni Fodde, commerciante di Domusnovas, in segno di speranza e ringraziamento per la fine del conflitto, e soprattutto desideroso di ridare lustro all’antica tradizione domusnovese interrotta per tutto il periodo di guerra, volle ricostituire il Comitato per i Festeggiamenti di San Giovanni Battista.
L’entusiasmo e la voglia di ricominciare una vita nuova era tanta che fu un tripudio di colori, un manifestarsi di balli e canti indimenticabile. Guidati dalla fede e dalla devozione per il Santo, dopo orribili anni bui, i Domusnovesi si riaffacciavano alla vita.
Ma ancora una volta l'oblio e la noncuranza ricadde sull'antica chiesa campestre, tanto che negli anni '60 su iniziativa di altri privati, la cappella venne ripulita e resa fruibile; fino al 1997 alla sinistra del portale dì'ingresso era affissa una lapide con i nomi delle persone che contribuirono alla sistemazione della stessa. A causa di poca disponibilità di carri a buoi, in quegli anni San Giovanni ripercorse il suo tragitto di andata e ritorno su un camioncino messo a disposizione del signor Emilio Peddis.
Ad oggi, guidati dalla fede e dalla devozione per il Santo, i Domusnovesi perpetuano la tradizione.